pgm
2015-05-21 20:41:05 UTC
Il sesso debole, noi povere donne, fin da piccole, subiamo lo stress
psicologico causatoci dal maschio sulla forma e quantità delle nostre
tette. Le tette ci condizionano fin da ragazzine quando l'età dello
sviluppo arriva a cambiare le fisionomie di tutte le tue compagne di
classe, e un po' come nella canzone di fabri fibra, a tutte...tranne a te.
E quando il tuo compagno di banco sbava dietro alla Maionchini di V°
superiore, che come V° non ha solo la classe, e non si accorge di te
nemmeno se gli passi il compito di matematica, capisci che puoi avere
anche gli occhi blu, i capelli profumati e la media del 9 in pagella, ma
senza le tette il mondo non ti sorriderà mai. Vessate da questa paranoia
inflittaci, subiamo da anni anche le pretese maschili su grandezza e
forma, e una serie di metafore ortofrutticole si son fatte spazio
nell'immaginario comune. Così in natura troviamo i seni a mela, a pera,
a ciliegia, due meloni, angurie e le poco amate cipolle... Chi di noi da
ragazzina non ha mai aperto la credenza dove mamma teneva il servizio
buono e ha provato ad infilare la tette dentro le coppe di champagne?!
Ed arrivare a mettere i propri seni dentro la cristalleria non è mica
tanto sano eh! Ma vi capisco, perchè a noi con sta storia della coppa di
champagne ci hanno fatto il lavaggio del cervello! E insomma, a distanza
di anni, e dopo averle fatte generosamente toccare a numerose mani
maschili, che internos poi parlan parlan ma con ste tette non sanno
nemmeno bene che farci, ancora non abbiam compreso come debban essere.
Pronto e sveglio il genio maschile da subito ci serve una prova pratica
e concreta per togliere ogni dubbio: quella della matita. Si dice che la
tetta perfetta sia quella che se ci infili sotto una matita non la
trattiene ma la fa cadere al suolo. Agevolate le piatte direte voi,
invece no, perchè tale regola entra in vigore dalla terza in poi, come a
mettere da subito fuori gara quelle che per dare una parvenza sotto la
maglia son costrette a ricorrere al push up di intimissimi che ragala
taglie in più. Si, amiche, abbiamo subito troppo, questa cosa delle
tette ci sta condizionando la vita in modo ecessivo, ed è ora di
riprenderci una sorta di rivincita personale. Alla fine poi a dire il
vero sessualmente a che servono le tette? A ben poco, qualche
strizzatina, qualche strusciatina, ma se entriamo nel tecnico tetta o
non tetta, gli attrezzi del mestiere principali son ben altri.
Anche l'uomo fin da ragazzino comprende che per esser preso in
considerazione dal gruppetto di compagni dovrà fare ben altro che tirare
un bel calcio mirato in campo, e che quello che fa la differenza si
misura invece in spogliatoio, sotto la doccia!
Cresce così già con l'ansia da prestazione, e da quando è arrivato "Sex
and the City", che ha guardato anche se non ve lo confesserà mai, ha
scoperto che per quanto generose possiamo essere nel voler sdramatizzare
l'argomento, quando diciamo "le dimensioni non contano" , fossimo di
legno, ci si allungherebbe il naso. Perchè cari compagni, purtroppo
cascate male se pensate che le proporzioni del vostro amico lì sotto,
siano da paragonare a quelle del regalo sotto l'albero. Quello più è
piccolo più è di valore, mentre per il vostro coso..beh, non lo si
misura mica in carati purtroppo. Il vostro dramma esistenziale è ancor
più sentito dal momento in cui si è fatta strada la consapevolezza che
comunque ce l'abbiate, la vostra donna, nel corso della sua vita, molto
probabilmente ne ha incontrato di sicuro uno di piu grande. Ma noi che
ben comprendiamo le vostre domande esistenziali e siamo vicine ai vostri
dubbi di virilità quasi a volervi fare un favore abbiamo formulato una
prova "fai da te", si insomma, una risposta che potete darvi da soli
chiusi dentro le quattro mura della vostra cuccia, lontani da occhi
indiscreti, per arrivare ad una maggiore consapevolezza di voi stessi e
di quello che avete da offrire al mondo femminile.
Assillati dalla domanda "ce l'avrò della misura ideale?", recatevi in
bagno per la consueta, mi auguro, doccia giornaliera. Lì sotto, se
l'impianto è funzionante, dovreste essere in grado di alzare manualmente
la vostra bandiera, quindi come a voler impastare un dolce Cammeo,
impastate fino ad ottenere un composto solido e mettete sul fuoco ma
giustamente non portate ad ebbollizione, altrimenti poi il soufflè si
sgonfia! Fatto ciò, ottenuto il risultato più interessante al quale vi
sembra di poter aspirare, uscite dalla doccia e assumete la posa
dell'attaccapanni. Questo dovrete essere, degli attaccapanni viventi, al
quale appendere asciugamani. Ora se al chiodo riuscite senza fatica ad
appendere un asciugamano da corpo, quelli grandi per intenderci che
quando vai in hotel te li trovi posati addosso al termo, caldi pronti ad
abbracciarvi dopo la doccia, ecco se riuscite pure a farci due passi
senza far cascare l'asciugamano dal chiodo, gioite, perchè a voi
appartiene il regno dei cieli... e se non proprio a voi nello specifico,
di sicuro alle vostre amanti.
Se invece l'asciugamano ideale da appendere al vostro chiodo è quello da
viso o da bidet, beh insomma, siate ottimisti perchè anche se le mezze
stagioni non ci sono più, le mezze misure non son poi così malaccio,
specie se accompagnate da tecnica e paliativi, ciò vi sia utile per
capire che forse dovrete metterci un poco più d' impegno, dovrete
giocare un po' di fantasia, dovrete sincronizzare i movimenti, ma alla
fine anche voi mezzani potreste avere buoni risultati.
Ok...agli altri che resta vi chiederete? Beh forse i fazzoletti da naso,
un Tempo, si, o due rettangolini di carta igienica Foxy, o una
salviettina rinfrescante, bhe non dimentichiamoci lo Scottex..si a loro
da appendere resta questo, mica per reggere... ma per coprire va che è
meglio!!!!!
psicologico causatoci dal maschio sulla forma e quantità delle nostre
tette. Le tette ci condizionano fin da ragazzine quando l'età dello
sviluppo arriva a cambiare le fisionomie di tutte le tue compagne di
classe, e un po' come nella canzone di fabri fibra, a tutte...tranne a te.
E quando il tuo compagno di banco sbava dietro alla Maionchini di V°
superiore, che come V° non ha solo la classe, e non si accorge di te
nemmeno se gli passi il compito di matematica, capisci che puoi avere
anche gli occhi blu, i capelli profumati e la media del 9 in pagella, ma
senza le tette il mondo non ti sorriderà mai. Vessate da questa paranoia
inflittaci, subiamo da anni anche le pretese maschili su grandezza e
forma, e una serie di metafore ortofrutticole si son fatte spazio
nell'immaginario comune. Così in natura troviamo i seni a mela, a pera,
a ciliegia, due meloni, angurie e le poco amate cipolle... Chi di noi da
ragazzina non ha mai aperto la credenza dove mamma teneva il servizio
buono e ha provato ad infilare la tette dentro le coppe di champagne?!
Ed arrivare a mettere i propri seni dentro la cristalleria non è mica
tanto sano eh! Ma vi capisco, perchè a noi con sta storia della coppa di
champagne ci hanno fatto il lavaggio del cervello! E insomma, a distanza
di anni, e dopo averle fatte generosamente toccare a numerose mani
maschili, che internos poi parlan parlan ma con ste tette non sanno
nemmeno bene che farci, ancora non abbiam compreso come debban essere.
Pronto e sveglio il genio maschile da subito ci serve una prova pratica
e concreta per togliere ogni dubbio: quella della matita. Si dice che la
tetta perfetta sia quella che se ci infili sotto una matita non la
trattiene ma la fa cadere al suolo. Agevolate le piatte direte voi,
invece no, perchè tale regola entra in vigore dalla terza in poi, come a
mettere da subito fuori gara quelle che per dare una parvenza sotto la
maglia son costrette a ricorrere al push up di intimissimi che ragala
taglie in più. Si, amiche, abbiamo subito troppo, questa cosa delle
tette ci sta condizionando la vita in modo ecessivo, ed è ora di
riprenderci una sorta di rivincita personale. Alla fine poi a dire il
vero sessualmente a che servono le tette? A ben poco, qualche
strizzatina, qualche strusciatina, ma se entriamo nel tecnico tetta o
non tetta, gli attrezzi del mestiere principali son ben altri.
Anche l'uomo fin da ragazzino comprende che per esser preso in
considerazione dal gruppetto di compagni dovrà fare ben altro che tirare
un bel calcio mirato in campo, e che quello che fa la differenza si
misura invece in spogliatoio, sotto la doccia!
Cresce così già con l'ansia da prestazione, e da quando è arrivato "Sex
and the City", che ha guardato anche se non ve lo confesserà mai, ha
scoperto che per quanto generose possiamo essere nel voler sdramatizzare
l'argomento, quando diciamo "le dimensioni non contano" , fossimo di
legno, ci si allungherebbe il naso. Perchè cari compagni, purtroppo
cascate male se pensate che le proporzioni del vostro amico lì sotto,
siano da paragonare a quelle del regalo sotto l'albero. Quello più è
piccolo più è di valore, mentre per il vostro coso..beh, non lo si
misura mica in carati purtroppo. Il vostro dramma esistenziale è ancor
più sentito dal momento in cui si è fatta strada la consapevolezza che
comunque ce l'abbiate, la vostra donna, nel corso della sua vita, molto
probabilmente ne ha incontrato di sicuro uno di piu grande. Ma noi che
ben comprendiamo le vostre domande esistenziali e siamo vicine ai vostri
dubbi di virilità quasi a volervi fare un favore abbiamo formulato una
prova "fai da te", si insomma, una risposta che potete darvi da soli
chiusi dentro le quattro mura della vostra cuccia, lontani da occhi
indiscreti, per arrivare ad una maggiore consapevolezza di voi stessi e
di quello che avete da offrire al mondo femminile.
Assillati dalla domanda "ce l'avrò della misura ideale?", recatevi in
bagno per la consueta, mi auguro, doccia giornaliera. Lì sotto, se
l'impianto è funzionante, dovreste essere in grado di alzare manualmente
la vostra bandiera, quindi come a voler impastare un dolce Cammeo,
impastate fino ad ottenere un composto solido e mettete sul fuoco ma
giustamente non portate ad ebbollizione, altrimenti poi il soufflè si
sgonfia! Fatto ciò, ottenuto il risultato più interessante al quale vi
sembra di poter aspirare, uscite dalla doccia e assumete la posa
dell'attaccapanni. Questo dovrete essere, degli attaccapanni viventi, al
quale appendere asciugamani. Ora se al chiodo riuscite senza fatica ad
appendere un asciugamano da corpo, quelli grandi per intenderci che
quando vai in hotel te li trovi posati addosso al termo, caldi pronti ad
abbracciarvi dopo la doccia, ecco se riuscite pure a farci due passi
senza far cascare l'asciugamano dal chiodo, gioite, perchè a voi
appartiene il regno dei cieli... e se non proprio a voi nello specifico,
di sicuro alle vostre amanti.
Se invece l'asciugamano ideale da appendere al vostro chiodo è quello da
viso o da bidet, beh insomma, siate ottimisti perchè anche se le mezze
stagioni non ci sono più, le mezze misure non son poi così malaccio,
specie se accompagnate da tecnica e paliativi, ciò vi sia utile per
capire che forse dovrete metterci un poco più d' impegno, dovrete
giocare un po' di fantasia, dovrete sincronizzare i movimenti, ma alla
fine anche voi mezzani potreste avere buoni risultati.
Ok...agli altri che resta vi chiederete? Beh forse i fazzoletti da naso,
un Tempo, si, o due rettangolini di carta igienica Foxy, o una
salviettina rinfrescante, bhe non dimentichiamoci lo Scottex..si a loro
da appendere resta questo, mica per reggere... ma per coprire va che è
meglio!!!!!