Antifemminista in relax
2010-10-15 16:44:28 UTC
http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=19528
Secondo l'ultimo bollettino medico,diffuso ieri pomeriggio, dal policlinico
Casilino, dove da venerdì è ricoverata la donna aggredita ad Anagnina. Nel
reparto di Anestesia e Rianimazione, la situazione è di grave allarme: "C'è
assenza di attività elettrica celebrare su tutte le derivazioni
emisferiche". Maricia sarebbe praticamente morta. I sanitari del
policlinico, hanno dichiarato che le sue condizioni "ora sono estremante
gravi" e che la donna quindi è in pericolo di vita.
«La risonanza magnetica di controllo - spiegano - ha evidenziato un
incremento dell'edema cerebrale ed una estesa lesione del tronco encefalico,
evoluti in modo drammatico rispetto ai precedenti controlli».
La paziente, secondo quanto reso noto dai medici, verrà tenuta in
osservazione per le prossime 6 ore. Intanto è stata attivata la commissione
per l'accertamento della morte celebrale. E' possibile che dopo le sei ore i
medici possano staccare i macchinari che la tengono in vita.
Le speranze che la donna possa riprendersi si fanno sempre più fievoli. Il
marito della giovane infermiera viene assistito da una equipe di psicologi.
I medici lo descrivono come «un uomo piegato dal dolore» e sottolineano come
«la sua situazione in queste ore sia difficilissima: lui e Maricica, in
Romania, hanno un bambino di tre anni».
La famiglia dell'aggressore - Alessio Burtone, 20 anni di Roma - ha inviato
una lettera di scuse ai familiari dell'infermiera, che però hanno rifiutato
di accoglierla: «Troppo facile, troppo comodo chiedere scusa adesso di
queste scuse possiamo solo prenderne atto».
Per il sindaco Alemanno, che ha fatto visita alla donna, "l'aggressore non
deve restare agli arresti domiciliari ma va traferito in carcere". "Io -
continua Alemanno - non posso non chiedere al procuratore che questo
assassino vada in carcere e non rimanga agli arresti domiciliari. Chiedere
scusa è sempre un fatto positivo. Questo sarà sicuramente valutato dai
giudici. Però purtroppo quello che gioca contro l'aggressore è il fatto che
anche in altre occasioni abbia dato luogo a gesti del genere. Il Comune - ha
aggiunto - vuole contribuire a tutte le spese, sia che si facciano i
funerali a Roma sia per la traslazione della salma.
Secondo l'ultimo bollettino medico,diffuso ieri pomeriggio, dal policlinico
Casilino, dove da venerdì è ricoverata la donna aggredita ad Anagnina. Nel
reparto di Anestesia e Rianimazione, la situazione è di grave allarme: "C'è
assenza di attività elettrica celebrare su tutte le derivazioni
emisferiche". Maricia sarebbe praticamente morta. I sanitari del
policlinico, hanno dichiarato che le sue condizioni "ora sono estremante
gravi" e che la donna quindi è in pericolo di vita.
«La risonanza magnetica di controllo - spiegano - ha evidenziato un
incremento dell'edema cerebrale ed una estesa lesione del tronco encefalico,
evoluti in modo drammatico rispetto ai precedenti controlli».
La paziente, secondo quanto reso noto dai medici, verrà tenuta in
osservazione per le prossime 6 ore. Intanto è stata attivata la commissione
per l'accertamento della morte celebrale. E' possibile che dopo le sei ore i
medici possano staccare i macchinari che la tengono in vita.
Le speranze che la donna possa riprendersi si fanno sempre più fievoli. Il
marito della giovane infermiera viene assistito da una equipe di psicologi.
I medici lo descrivono come «un uomo piegato dal dolore» e sottolineano come
«la sua situazione in queste ore sia difficilissima: lui e Maricica, in
Romania, hanno un bambino di tre anni».
La famiglia dell'aggressore - Alessio Burtone, 20 anni di Roma - ha inviato
una lettera di scuse ai familiari dell'infermiera, che però hanno rifiutato
di accoglierla: «Troppo facile, troppo comodo chiedere scusa adesso di
queste scuse possiamo solo prenderne atto».
Per il sindaco Alemanno, che ha fatto visita alla donna, "l'aggressore non
deve restare agli arresti domiciliari ma va traferito in carcere". "Io -
continua Alemanno - non posso non chiedere al procuratore che questo
assassino vada in carcere e non rimanga agli arresti domiciliari. Chiedere
scusa è sempre un fatto positivo. Questo sarà sicuramente valutato dai
giudici. Però purtroppo quello che gioca contro l'aggressore è il fatto che
anche in altre occasioni abbia dato luogo a gesti del genere. Il Comune - ha
aggiunto - vuole contribuire a tutte le spese, sia che si facciano i
funerali a Roma sia per la traslazione della salma.